Risparmiare acqua oggi è già possibile. Mettendo d’accordo tecnologia e design - Pambianco Design

2022-10-15 01:51:09 By : Ms. Amanda Gu

Fractal, di Soo K. Chan (Cristina Rubinetterie)

Le aziende di rubinetteria hanno ormai ridotto l’impatto ambientale delle produzioni. E propongono miscelatori e soffioni di linee sofisticate e materiali eco-performanti che aiutano anche a tagliare i consumi idrici.

La eco-sensibilità di Fratelli Frattini è stata confermata, una volta di più, dall’adesione al Contratto di Lago, il progetto avviato nel 2021 nel distretto cusiano del rubinetto per favorire una coscienza ecologica diffusa per la tutela bacino idrogeologico e fisico-biologico del lago d’Orta. Del resto nell’azienda novarese, nata nel 1958 a San Maurizio d’Opaglio per iniziativa dei fratelli Pier Luigi, Benito e Giuseppino Frattini col supporto del padre Maurizio, “rispettiamo tutte le normative in tema di impatto ambientale, aggiornando i nostri protocolli anche in tema di sicurezza”, dice Michela Frattini, responsabile marketing di Fratelli Frattini, che ha chiuso il 2021 con un fatturato superiore ai 13 milioni di euro (+ 30% sul 2020), e si appresta a congedare il 2022 con ricavi oltre i 15,6 milioni e una crescita del 20%. “Per i nostri rubinetti abbiamo scelto l’acciaio inossidabile AISI 316L, o acciaio chirurgico: è una lega composta da ferro e da un basso contenuto di carbonio che non richiede il processo galvanico di cromatura, non contiene tracce di piombo, non rilascia nichel, è riciclabile al 100% e, di conseguenza, non impattante sull’ambiente”. Non solo. “La legge di bilancio 2021 ha introdotto il Bonus Idrico, ed è anche sulla scorta di questa agevolazione che abbiamo deciso di dotare i lavabi e i bidet delle nostre linee più rappresentative di aeratori con consumo idrico inferiore ai 6 litri al minuto”. Nel campo dell’innovazione, Fratelli Frattini non ha mai perso un colpo: risale al 1974 il lancio di Mixfrat, serie che regola la miscelazione dell’acqua con una sola manopola, nel 1976 nasce Ritmo, il primo miscelatore a dischi ceramici, negli anni 80 il monocomando Tempra di Ambrogio Rossari vale la selezione per il Compasso d’oro, e nel 2000, dopo il successo di Scenic, alla guida del reparto Ricerca e Sviluppo dell’azienda arriva Paolo Bertarelli, l’architetto che firma le collezioni più recenti. “Il mercato si sta muovendo verso rubinetteria curata nei dettagli, e proprio quest’anno è andato a regime un nuovo impianto galvanico dedicato alle finiture per realizzare oltre 15 varianti, incluso il trattamento in oro 24K”, prosegue Maurizio Frattini, direttore di produzione. “L’ufficio progettazione è continuamente alla ricerca di soluzioni per il mondo wellness, dagli accessori per la cromoterapia ai body jet, che diventano i protagonisti di un bagno sempre più simile a una spa, da proporre nel residenziale e nel contract, per noi un settore ancora da sviluppare”. Non a caso a Milano sono state presentate le capsule Narciso, Borgia e Aline, una serie di rubinetteria (quest’ultima) disegnata da Marco Piva, ideale anche per hotel e centri termali.

FIR ITALIA PUNTA SULLA PALETTE DEI NUOVI COLORI CANGIANTI E SUL BAGNO GREEN E SEMPRE PIU’ PERSONALIZZATO Il metallo è un materiale durevole, igienico, versatile e, come tale, fortemente d’avanguardia. A introdurre inedite nuance cangianti nell’universo metal è Fir Italia, l’azienda di rubinetteria di Vaprio d’Agogna, in provincia di Novara, che all’ultima Design Week ha presentato ‘Special Outfits’, upgrade del programma The Outfits lanciato nel 2019: Ocean Dream, il blu degli abissi, Blazing Sunset, che evoca la palette del tramonto, Brown Caramel, fra l’ambrato e il brunito, e Mocha Coffee, che vira dal tabacco al carminio. Anche le superfici spazzolate si arricchiscono con tre varianti (Deep Bronze, Urban Brass e Industrial Copper, omaggio al color rame, ormai di tendenza), e per il Fuorisalone, Francesco Lucchese, art director e designer di Fir Italia, ha firmato Nohea 77 ed Eveleen 39, rubinetterie equipaggiate di serie con riduttori di portata del getto d’acqua a 6 l/m per i miscelatori lavabo e bidet, e a 9 l/m per i soffioni doccia. Risultato? Consumi ridotti del 50%. “Oggi il bagno è uno spazio sempre più eclettico, costruito secondo la logica del mix e del layering, già utilizzata nel mondo dei profumi o della gioielleria”, fa notare Lucchese, che nel 2020 con la linea LifeSteel® in acciaio inox AISI 316L completamente green, caratterizzata da soluzioni energy saving a risparmio idrico, ha conquistato la Menzione D’Onore per il XXVI Compasso d’Oro Adi nella categoria Design per l’abitare. “Siamo stati fra i primi portare avanti il racconto cromatico applicato al metallo ed è stata una scelta premiante, tanto che l’azienda ha scommesso sul colore per l’intera produzione, incluse le rubinetterie entry level, e ha predisposto un raddoppio dell’impianto produttivo per gli articoli in finitura. La tecnologia applicata è quella dell’Advanced Superfinish Process – ASP, che soppianta il procedimento galvanico e consente di approntare soluzioni cucite su misura sulle esigenze del committente”. La risposta del mercato è stata vivace: “Il fatturato 2021di Fir Italia si è aggirato intorno agli 8 milioni di euro, c’è stato un incremento del 23% dal 2020, e le previsioni per il 2022 sono in crescita sia in Italia, che rappresenta il 60% del nostro mercato, che all’estero, in particolare in Europa, Medio Oriente e Far East”, rileva Alessandro Piesco, managing director di Fir Italia. Oltre che sul colore, la ricerca va avanti sul fronte della sostenibilità: “Si continua a lavorare sul Green Total Look, il bathroom concept di Fir Italia che propone rubinetterie e soluzioni doccia sicure per l’ambiente e le persone, e sul sempre maggiore utilizzo dell’ottone a piombo zero, già presente in varie collezioni e nel sistema da incasso universale FirUnico”.

CRISTINA RUBINETTERIE, CON LO SGUARDO DEI DESIGNER SI ANTICIPANO LE TENDENZE A cinque anni dall’acquisizione da parte del Gruppo Caleffi, Cristina Rubinetterie, fondata da Ezio Cristina nel 1949 a Gozzano, continua a collezionare risultati di segno positivo: “Il 2021 ha chiuso con ricavi pari a 48 milioni di euro e un incremento del 30% rispetto al 2020”, conferma Daniele Mazzon, direttore generale di Cristina Rubinetterie, e l’obiettivo per il 2022 è quello di arrivare ai 50 milioni”. Performance, funzionalità e bellezza sono i valori che ispirano l’attività dell’azienda cusiana che – con una presenza in oltre 60 Paesi e il 67% dei fatturati consolidato all’estero – si distingue per la produzione made in Italy e l’impegno costante nell’innovazione. Nel 1968, infatti, Cristina Rubinetterie è fra le prime a introdurre in Europa il miscelatore termostatico, negli anni 80 scommette sul monocomando, e alla fine degli anni 90 si apre all’apporto creativo dei designer “che ci assicurano uno sguardo più ampio sul mondo della creatività”, dice Mazzon. “Nell’ultimo quinquennio abbiamo lanciato almeno 2-3 nuove serie a stagione, sempre cercando di rispondere, se non addirittura di anticipare, le tendenze di mercato. Foil, la linea di forma aerodinamica a firma di Marco Pisati, nel 2021 vince l’Archiproducts Design Award con una menzione speciale per la sostenibilità, e nel 2022 la realizzazione dello stand al Salone è stata affidata a Elisa Ossino Studio ed è il concept che ritroveremo in autunno nello showroom Cristina Brera di via Pontaccio a Milano, progettato nel 2017 da Naomi Hasuike dello studio Makio Hasuike & Co”. Quanto al catalogo, due le novità di quest’anno: “Con la collezione Fractal di Soo K. Chan, e la colonna doccia XT486 di Naomi Hasuike, abbiamo creato un ponte ideale fra Oriente e Occidente, mentre East Side e Tabula, due serie angelettiruzza design, hanno vinto l’IF Design Award attribuito da iF International Forum Design GmbH, l’organismo indipendente di design più antico al mondo”. Accanto al progetto per adottare imballaggi riciclabili al 100%, Cristina Rubinetterie – che è socia del Green Building Council Italia, che usa il rating Leed come sistema di valutazione della sostenibilità degli edifici – prosegue nella ricerca su materiali eco-friendly: “Da tempo si produce con un ottone con piombo e zinco in percentuali ridotte e si sta studiando il passaggio dal Cromo 6 al Cromo 3, con la predisposizione di una galvanica ad hoc attiva dal 2023, quando debutterà una nuova collezione tutta in acciaio inox. I clienti sono sempre più sensibili rispetto ai temi ambientali e iniziano a farsi domande anche sui quantitativi di erogazione d’acqua: noi siamo sotto i 5 litri al minuto, e forse in futuro questi dati potrebbero diventare obbligatori fra le specifiche di prodotto”.

RITMONIO, IN PRIMA LINEA A FAVORE DEL RISPARMIO IDRICO ED ENERGETICO Un’impresa radicata nel territorio e in costante evoluzione: è la carta d’identità di Ritmonio, fondata 1947 a Varallo. Ci troviamo in provincia di Vercelli, estremo lembo di quel ‘distretto del rubinetto’ che riunisce in un unico comprensorio, che va dal Lago d’Orta alla Valsesia, i migliori creatori di prodotti idrosanitari del mondo. È in questa enclave di fiumi e montagne che Ritmonio continua a portare avanti l’impegno per un uso razionale delle risorse idriche, arricchendo i suoi cataloghi con l’insuperabile tocco estetico del made in Italy. “Siamo un’unica realtà con due anime distinte: la Divisione Factory, dedicata alla produzione di valvole di sicurezza e componentistica industriale, e la Divisione Bath & Shower, dove si realizzano rubinetterie e accessori di design per gli ambienti bagno, doccia e cucina”, spiega l’ad Luca Ritmonio, al timone di un’azienda che oggi occupa circa 150 dipendenti. “Gli incentivi promossi negli ultimi due anni hanno rilanciato la domanda privata in particolare sul mercato italiano, che genera il 50% del fatturato, mentre il resto si consolida soprattutto in Europa e nei Paesi del Golfo. Nel 2021 sono stati registrati ricavi pari a 31,5 milioni di euro, con un +27% rispetto al 2020, e per la fine del 2022 è atteso un ritocco del +5%. In ogni caso, anche la pandemia e il desiderio di vivere in case più sane e pulite, con spazi all’avanguardia dedicati all’igiene personale, hanno spinto molte persone a rinnovare l’ambiente bagno. Ecco perché si è pensato di ampliare le varianti di un nostro storico bestseller come la serie Diametro35, un’icona del brand che esiste anche in versione inox e ora si arricchisce con nuove declinazioni”. Sono nate così Diametro 35S (dove S sta per smart, a indicare le innumerevoli possibilità di personalizzazione), Diametro35 Cross (con la forma a croce dei comandi), Diametro35 Elegance (col comando a leva che diventa raffinato dettaglio estetico) e Diametro35 Impronte con le linee Prisma, Tratto, Rigo e Punto, da coordinare con la serie ELEMENTA for Diametro35 Impronte, che permette di impreziosire i supporti dei complementi-bagno con lo stesso décor dei miscelatori. Per tutte le collezioni, si può scegliere tra le 16 finiture speciali della Ritmonio Finishes Selection, sempre senza mai perdere di vista l’attenzione per i consumi. “Da noi il diktat del risparmio idrico viene rispettato in ogni fase della lavorazione. Il comparto galvanico, per esempio, dispone di un sistema per il filtraggio dell’acqua, che dopo ogni ciclo di produzione viene depurata e rimessa in circolo. I nostri rubinetti, inoltre, sono sotto i 9 litri al minuto nelle versioni Eco, mentre nei modelli EcoPlus, se il comando si trova in posizione centrale, viene erogata solo acqua fredda, evitando l’accensione della caldaia”.

QUADRODESIGN, UN “PATTO D’ACCIAIO” NEL NOME DELLE SOLUZIONI ANTI SPRECO, DELLA RICERCA ESTETICA E DELLA SOSTENIBILITÀ “Abbiamo scommesso sulla rubinetteria in acciaio, e quello che vent’anni fa sembrava quasi un azzardo si è invece rivelato una mossa strategica”, dice Enrico Magistro, ad, art director e co-owner, insieme alla sorella Elena, di Quadrodesign a San Maurizio d’Opaglio: un brand nato nel 2001 che è la naturale evoluzione dell’impresa familiare creata nel 1978 dai genitori Carmelo e Giuliana Magistro, e che oggi è una realtà in espansione. “Nel 2021 abbiamo chiuso con ricavi per 5,1 milioni di euro contro i 3,5 del 2020, e diciamo che, crisi permettendo, si può ipotizzare di arrivare a fine 2022 con un +25%,”, annuncia il manager. Le iniziative in cantiere sono l’ideale prosecuzione di un’attività che ha il suo core business nella progettazione e nella produzione di rubinetti in acciaio inox AISI 316L per il mondo bagno, per la cucina (con modelli realizzati in parte in acciaio e in parte in ottone certificato e de-piombato) e per il trattamento acque, cui appartiene Idealaqua, un brevetto per la depurazione domestica, messo a punto da Carmelo Magistro nel 1995, che genera da solo il 20% del fatturato del brand cusiano. “I prodotti Quadrodesign hanno raggiunto ottimi posizionamenti in Spagna e Portogallo, in Olanda e in Belgio. Oggi siamo presenti anche in Corea del Sud e in Nuova Zelanda e poco per volta stiamo costruendo il mercato americano, che rappresenta il 2%, in attesa di affrontare la piazza australiana. L’Italia assicura da sola il 50% del fatturato e la crescita è stata sostenuta dagli incentivi per le ristrutturazioni ma anche dai progettisti, che ci propongono a clienti e installatori”. Il design d’eccellenza, del resto, è da sempre uno dei punti di forza di Quadrodesign. “Il nostro primo rubinetto portava la firma del danese Hans Thyge, poi sono arrivate le serie di Studio Adolini – come Q, Valvola 01 e 02, dotate di miscelatore idroprogessivo – e quelle di Luca Papini, Stereo, Modo e Hb. Al Salone di Milano, dove lo Studio Calvi Brambilla ha curato il concept dello stand, abbiamo presentato la collezione da bagno FFQT del duo Formafantasma, dotata di aeratori super performanti e a basso risparmio idrico, che comprende anche una colonna doccia da esterno – ma esisterà anche versione da interno – sulla quale innestare il comune tubo da giardino da 5/8’, e la linea Eccetera di Maddalena Casadei, che ha piegato la lastra in acciaio per creare eleganti accessori per bagno e cucina”. Negli ultimi due anni Quadrodesign ha poi affidato a Studio Wok il restyling della sede di San Maurizio d’Opaglio e ha realizzato una monografia aziendale, con foto di Luca Caizzi e prefazione di Marco Sammicheli: “Per ora il volume sarà presentato in autunno solo in formato digitale”, fa sapere Magistro. Anche questo è rispetto per l’ambiente.

Per un’azienda l’attenzione ai costi rappresenta un esercizio costante e necessario, che fa parte di quel concetto che si può...

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