48 ore ad Alba per la Fiera del Tartufo - La Stampa

2022-10-08 00:14:46 By : Mr. Brandon Zou

La voce de La Stampa

Dall'8 ottobre al 4 dicembre Alba ospita la 92a edizione della Fiera internazionale del Tartufo Bianco. Il pregiato Tuber magnatum che esalta piatti tipici delle Langhe come tajarin, risotti e carne cruda all’albese. La fiera è l'evento clou di una città diventata la Mecca dell'enogastronomia. Le Langhe dei romanzi malinconici di Cesare Pavese e de La Malora di Beppe Fenoglio si sono trasformate nel luogo del piacere della gola e in una delle zone più ricche del Piemonte. Rivoluzione a cui hanno contribuito molti fattori, In primo luogo la Ferrero che, fatta di necessita virtù, ha sfruttato uno dei prodotti di questa terra, la nocciola, come succedaneo del cacao, fino a creare una della maggiori industrie dolciarie del mondo. Poi la nascita di Slow Food e la diffusione mondiale di questo movimento per il cibo consapevole. Ma è proprio Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, a mettere in guardia nelle settimane scorse contro un boom turistico che snatura l'essenza dei luoghi. Perché chi ha conosciuto le Langhe della fatica contadina e dei vecchi avvolti in tabarri neri che giocavano a carte nelle osterie bevendo quartini di rosso non può che storcere il naso di fronte al proliferare di globalizzati wine bar e di ristoranti che - nell'Eden gastronomico di tartufi, tajarin, tome e bônet - servono pasti anonimi alle masse dei visitatori del weekend. Perché, come scrisse il cuneese Giorgio Bocca, per i vecchi torinesi, le Langhe erano colline di trasgressione, oltre che di vino: nelle cantine si passava la notte a chiacchierare, a bere e a giocare d'azzardo. E se a far aprire la borsa ai cittadini non riuscivano gli uomini con le carte, ci pensavano le donne con la buona cucina. Le mogli dei contadini, cucinando i tajarin o una frittata d'erbette, riuscivano a vendere partite di vino ai bogia nen della città. Tutto è cambiato con il boom dei grandi rossi, con il Barbaresco di Gaia che vent'anni fa ha trionfato al Wine Spectator di New York, seguito dall'impennata del prezzo dei vini fino ai fatturati record di oggi. Poi un albese, Oscar Farinetti, si è inventato Eataly: volano nel mondo del cibo italiano di qualità. A Pollenzo ha aperto l'Università del Gusto. E l'Unesco ha dichiarato le Langhe patrimonio dell'umanità.

PRIMO GIORNO Da non perdere il centro medievale di Alba con torri e case fortificate: erano simbolo di potere e ricchezza, in competizione con Asti, l'altra capitale del vino, per secoli nemica di Alba. S’inizia da piazza Risorgimento, dove si trovano il Palazzo Comunale con portici ad archi ribassati e il quattrocentesco Duomo di San Lorenzo in stile gotico-lombardo. A destra del Duomo si raggiunge la duecentesca chiesa di San Domenico. A sinistra del Municipio si scoprono la Torre Artesiano e la Loggia dei Mercanti con il portico ogivale. In via Pertinace, una torre mozzata e, al numero 13, la casa-torre con fregio gotico in cotto e finestre ogivali. E in via Vittorio Emanuele II case con decorazioni, fregi e bassorilievi.

Nell'ottocentesca ex piazza Savona, ora dedicata a Michele Ferrero, principale artefice del benessere cittadino, lo scorso aprile è stata installata la scultura monumentale 'Alba' realizzata dall’artista albese Valerio Berruti su commissione della famiglia Ferrero. In acciaio inox, alta 12,5 metri, è una imponente opera scultorea. Raffigura una timida bambina. Omaggio alla terra su cui sorge e al tempo stesso nome di donna enfatizza la poetica della capitale delle Langhe.

In occasione del centenario fenogliano, nell'edificio comunale di piazza Rossetti (costruito al posto della casa dove Beppe Fenoglio abitò e scrisse gran parte delle sue opere) una installazione ricostruisce il luogo dello scrittore con una serie di fotografie, per lo più inedite, che illustrano il suo domicilio per far rivivere gli ambienti e ricreare l'atmosfera in cui concepì romanzi e racconti: aperta fino a marzo 2023.

CENA Osteria dell'Unione, a Treiso in via Alba 1, è il luogo dove nacque Slow Food. Una piccola trattoria che propone i grandi piatti delle Langhe: tajarin, vitello tonnato, cotolette in carpione, agnolotti burro e salvia, coniglio con peperoni e bônet. Menu degustazione o alla carta.

SECONDO GIORNO Fuoriporta iniziano le Langhe, colline simili a lingue (langhe, appunto, nel dialetto locale) nella forma affilata della cima. E la parte più famosa della regione, quella dei grandi vini, dei castelli, della leggenda paesaggistica con colline pettinate da viti e sovrastate da chiese e casali. A pochi minuti di auto da Alba si trova Barbaresco, il paese che dà il nome a uno dei più pregiati vini: si degustano le diverse annate e si comprano bottiglie all’Enoteca Regionale del Barbaresco, allestita nella chiesa di San Donato.

Dirigendosi a sud sulla strada provinciale 32 si incontra Diano d'Alba, un piccolo comune sviluppato sul crinale, famoso per la produzione del Dolcetto Diano d'Alba Docg, da molti reputato il migliore nettare ricavato da questo vitigno. In Via Umberto I 11 c'è la Cantina Comunale I Sörì di Diano d'Alba. E alla ricerca di bottiglie pregiate, gli appassionati possono esplorare le piccole cantine private.

A ovest di Diano d'Alba c'è Grinzane Cavour, dove il maestoso castello del XIII secolo (fino al 2009 sede dell'omonimo premio letterario) ospita l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour con il Museo del vino e della civiltà contadina, sale per la degustazione, il salone del tartufo, e un museo open-air sulla coltivazione della vite. Il castello ospita memorabilia del conte Camillo Benso di Cavour, che ne fu proprietario. Notare il soffitto in formelle di legno affrescate del Salone delle Maschere, dove si riunisce l'Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini D’Alba, la confraternita eno-gastronomica nata nel 1967 per valorizzazione la cucina langarola. Il prossimo 13 novembre il castello di Grinzane Cavour ospiterà l’Asta Mondiale del Tartufo, il momento clou della fiera con chef di tutto il mondo (soprattutto di Hong Kong e Singapore) che, rilancio dopo rilancio, si aggiudicheranno i migliori lotti del prezioso tubero.

A Vezza d'Alba alla Cantina del Nebbiolo lo vende invecchiato in bottiglia o fresco sfuso e in wine box; ha anche del profumato Arneis.

CENA Il castello di Grinzane Cavour ospita il ristorante dello chef stellato Marc Lanteri tra i più pregiati delle Langhe.