Mercato - I produttori europei di tubi in acciaio aumentano la produzione

2022-10-15 01:53:24 By : Ms. Amy WU

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A eccezione del 2009, anno della grande crisi, lo sviluppo della produzione mondiale di tubi in acciaio dell’ultimo decennio ha sempre marciato in un’unica direzione: verso l’alto. La tendenza al rialzo sembra ora subire una battuta d’arresto. Dopo una crescita solo marginale fatta registrare nel 2015 la produzione 2016 è scesa del 3% a livello mondiale attestandosi sui 164 milioni di tonnellate, stando ai dati dell’associazione professionale della siderurgia tedesca Wirtschaftsvereinigung Stahlrohre e. V. di Düsseldorf.

Il motivo va ricercato nel deciso calo della produzione di acciaio sia in Nordamerica, sia nella CSI e in Cina. Numeri senza dubbio migliori sono quelli che provengono dai produttori di acciaio europei. In tutta Europa l’industria dell’acciaio ha potuto accrescere la produzione del 4%, portandola a 13 milioni di tonnellate complessive. Nella sola Germania la produzione è salita del 5 rispetto all’anno precedente raggiungendo i 2,6 milioni di tonnellate.

La flessione produttiva mondiale ha riguardato principalmente i quantitativi di tubi di acciaio senza saldatura e dei grandi tubi saldati con diametro esterno superiore ai 16” (corrispondenti a 406 mm), mentre a livello globale nel 2016 le quantità prodotte di tubi in acciaio saldati con diametri esterni fino a 16” sono rimaste pressoché identiche a quelle del 2015. Se però i produttori UE di questo segmento hanno potuto registrare per la terza volta consecutiva un leggero aumento dei dati di produzione, negli USA il calo rispetto ai valori dell’esercizio precedente si è fatto sentire in modo evidente.

La perdurante riluttanza all’investimento dell’industria dell’energia viene additata dalla associazione professionale della siderurgia tedesca come l’origine delle perdite rilevate in tutte le zone del mondo per quanto riguarda i tubi in acciaio senza saldatura. Particolarmente colpiti sono stati gli USA con una diminuzione del 20% rispetto all’esercizio precedente. Al contrario la produzione UE è scesa solo del 4% rispetto all’anno precedente. Il calo della produzione mondiale per quanto riguarda i tubi di grandi dimensioni è stato dell’8%: particolarmente colpiti all’interno del segmento sono state le fabbriche in Nordamerica e nella CSI mentre i produttori della UE, dopo un 2015 molto debole, hanno potuto risollevarsi nel 2016 con un aumento della produzione pari al 6%.

Evidentissima risulta essere la tendenza a una dominanza sempre più marcata da parte della Cina sul mercato dei tubi d’acciaio. Secondo l’associazione, la produzione da record di 168,8 milioni di tonnellate in tutto il mondo nel 2015 è stata guidata esclusivamente dall’incremento dell’11% dei produttori cinesi in quello stesso anno. La quota cinese della produzione mondiale di tubi di acciaio è salita quindi al 58%. La crescita nella Repubblica Popolare Cinese poggia soprattutto sull’evidente aumento della produzione di tubi saldati di ‘piccole’ dimensioni con diametri esterni fino a 406 mm. Anche i produttori dell’UE hanno però potuto incrementare la produzione all’interno dello stesso segmento di mercato. Inoltre nel 2015 è aumentata anche la produzione di tubi di grandi dimensioni a livello mondiale, ma l’espansione non ha riguardato solo la Cina, bensì anche la CSI e gli USA.

Il 2015 è stato un anno particolarmente difficile per le imprese nordamericane che si occupano di fracking (fratturazione idraulica), le quali – secondo le dichiarazioni dall’associazione – hanno spesso dovuto addirittura sospendere la produzione. La causa è da ricercare nel crollo dei prezzi del greggio che alla fine dell’anno si sono attestati ben al di sotto di quelli tragici del 2008. A fronte dell’eccessiva offerta di greggio sui mercati mondiali l’industria dell’energia ha ampiamente diminuito le attività di investimento. Che anche i prezzi del gas naturale abbiano continuato a scendere non è stato di alcun aiuto per l’industria complementare, i cui fatturati hanno registrato un calo superiore al 50%.

La leggera riduzione della produzione mondiale di tubi d’acciaio - per la prima volta dopo anni - non è passata inosservato nemmeno alla società per azioni Salzgitter AG, la cui divisione di produzione tubiera ha cambiato nome dall’agosto 2016 acquisendo il nome e l’attività di Mannesmann. Dalle indicazioni dell’impresa risulta che la domanda dei clienti viene influenzata da tre attuali grandi orientamenti della società, i megatrend di ‘acqua’, ‘energia’ e ‘mobilità’. Nel mercato globale dei tubi in acciaio i produttori si sono dovuti confrontare con una serie di sfide di vario genere nei primi nove mesi del 2016: da un lato la flessione della domanda da parte dell’industria dell’energia negli anni precedenti, industria a cui comunque resta destinata circa la metà della produzione complessiva di tubi d’acciaio del mondo; all’altro lato il persistente eccesso di capacità produttiva in Estremo Oriente che grava ulteriormente sulla capacità di generare reddito del settore dei tubi di acciaio.

Salzigitter AG valuta positivamente i prezzi stabilmente bassi delle materie prime sui mercati mondiali. Le quotazioni del greggio che nel terzo trimestre si sono mantenute tra i 40 e i 50 dollari US a barile hanno quanto meno garantito una stabilizzazione delle attività di prospezione. Il Rig Count (un indicatore relativo al numero di pozzi petroliferi e di gas naturale do nuova attivazione) in Nordamerica ha continuato a crescere leggermente anche se non si evidenziano sensibili movimenti in controtendenza al massiccio calo degli investimenti del settore dell’energia. La domanda da parte dei settori industriali tradizionali continua invece a essere robusta. Particolarmente forti, secondo Salzgitter AG si sono rivelate quelle del comparto delle costruzioni e del settore automobilistico. Anche il giro d’affari legato ai tubi di grandi dimensioni è migliorato rispetto ai debolissimi anni passati, almeno per quanto riguarda la Germania.

L’afflusso di ordini al gruppo Europipe, per esempio, si mantiene su livelli decisamente superiore di quelli dei primi nove mesi dell’anno passato, soprattutto grazie alla contabilizzazione di nuovi progetti per le installazioni di condutture quali la Nord Stream Pipeline 2 o la TAP Offshore oppure la Zohr Field. Alcuni ritardi nel completamento del progetto relativo alle condotte del Mar Nero (ex South Stream) hanno inoltre determinato un più elevato ammontare delle commesse.

Per Salzgitter AG nel 2016 è migliorato anche il portafoglio ordini relativo ai tubi saldati HFI se lo si confronta con il dato di riferimento dello stesso periodo 2015. Anche per quanto riguarda i tubi di grandi dimensioni saldati a spirale l’azienda ha fatto registrare un raddoppio nell’acquisizione di ordini durante i primi nove mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015. Le richieste sono arrivate principalmente dalla Germania per la realizzazione di progetti pianificati da tempo, seguita dalla Polonia, dai Paesi Bassi e dall’Italia. Il mercato dei tubi di precisione, inoltre, ha beneficiato dei buoni volumi di commesse generate dai migliori produttori tedeschi d’automobile, forti sul mercato delle esportazioni, mentre la situazione per quanto riguarda l’industria in generale e il settore dell’energia ha continuato a rimanere molto critica. Anche per i tubi in acciaio inossidabile la domanda è stata debole. I dati forniti dall’azienda relativi agli ordini abbastanza elevati provenienti dal settore delle centrali elettriche non hanno potuto bilanciare la domanda piuttosto bassa da parte dei comparti correlati direttamente o indirettamente al petrolio e al gas.

“Fare pronostici è difficile, soprattutto se riguardano il futuro”, sembra avere detto il fisico danese Niels Bohr – ma forse l’aveva detto Mark Twain, o Karl Valentin, o Winston Churchill o Kurt Tucholsky? Poco importa: ciò che conta è che attualmente le congetture relative agli sviluppi della situazione economica sullo sfondo di un contesto politico ed economico come quello odierno sono caratterizzate da un altissimo grado di incertezza. Le previsioni future di Salzgitter AG valgono dunque solo se si parte dal presupposto che si possa assistere a una moderata ripresa congiunturale sui mercati principali – un evento non proprio scolpito nella pietra se si pensa a Trump, alla Brexit e a tutto il resto.

Per le aziende di proprietà della divisione ora chiamata Mannesmann, Salzgitter AG prevede un’evoluzione eterogenea: positiva sia per quanto riguarda il comparto delle opere che prevedono l’utilizzo di tubi di grandi dimensioni – grazie anche alle registrazioni contabili dell’anno scorso – sia per le aziende che si occupano di tubi di precisione e ciò per merito di una domanda che continua a essere stabile da parte dei produttori di automobili. Al contrario si assisterà a un deterioramento della situazione degli ordini relativi al mercato nordamericano, mentre per i segmenti dei tubi di media grandezza e dei tubi di precisione in acciaio e dei tubi in acciaio inossidabile ci si attende una seppur piccola ripresa.

Secondo le stime dell’associazione professionale della siderurgia tedesca Wirtschaftsvereinigung Stahlrohre e. V. le prospettive sono nel frattempo migliorate. “Le attività di investimento dell’industria dell’energia, praticamente inesistenti dal crollo dei prezzi del greggio del 2015, starebbero piano piano tornando alla normalità”, sostengono i vertici dell’associazione. Oltre al recupero su quel fronte il settore dovrebbe poter beneficiare anche dell’aumento ciclico dei prezzi delle materie prime e dell’acciaio, nonché del perdurare di una solida congiuntura all’interno dei Paesi industrializzati. In tutto questo giocano un ruolo fondamentale i prezzi relativamente più convenienti dell’energia, una politica fiscale espansionistica e un tasso di cambio euro-dollaro favorevole.

Per l’industria dei tubi di acciaio l’associazione attende inoltre gli effetti positivi derivanti da una politica economica prevedibilmente più espansiva in Nordamerica, e, sempre in Nordamerica, da una politica energetica più fortemente incentrata sui vettori energetici fossili. 

I tubi di acciaio in ogni loro forma e applicazione, come del resto gli impianti e i macchinari per la produzione e la lavorazione dei tubi sono stati uno dei temi centrali di Tube 2016 e continueranno a esserlo anche in occasione della prossima edizione della più importante fiera internazionale specialistica del comparto dei tubi che si svolgerà in parallelo con wire, la più grande fiera mondiale specializzata nel settore dei fili metallici e dei cavi. Le due fiere Tube e wire saranno allestite come di consueto negli spazi dell’Ente Fiera Messe Düsseldorf dal 16 al 20 aprile 2018.

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